Lettera del nostro Parroco Don Filippo Rocchi, alle famiglie dei ragazzi che avrebbero dovuto ricevere i Sacramenti tra maggio e giugno 2020.

Carissime mamme e papà dei ragazzi affidati alla Parrocchia per l’itinerario esperienziale di preparazione alla Cresima, alla Riconciliazione e alla partecipazione alla Comunione Eucaristica,
vi scrivo con il cuore in mano, non nascondendovi, pur non elencandole, le sofferenze vissute in questo primo anno (così particolare) di servizio alla Comunità di Sant’Elena quando, nel sentirmi qualche volta solo e dimenticato, percepivo contemporaneamente la frustrante sensazione di non sapere come potermi fare vicino a voi, che ancora non conosco e verso i quali diventava innaturale il ricordo, ma, ogni evento della nostra storia può travolgerci passivamente oppure, generalmente, provocare in noi una reazione che, tanto più è integrata dalle nostre emozioni e dalle nostre riflessioni, quanto più diventa motore di rinnovamento autentico della nostra vita

In famiglia i cosiddetti legami di sangue sono rintracciabili attraverso il DNA… qual’è il DNA di questa Comunità parrocchiale? È la domanda che da settembre scorso era in cima ad ogni mio pensiero: come inserirmi in questa famiglia con la sua storia senza rischiare di stravolgerla, carico come sono della mia? Il deserto forzato nei tempi di lock-down mi ha permesso di ripercorrere con attenzione tutto quello che nei mesi scorsi mi era stato raccontato: dagli scambi di informazioni e di esperienze con don Stefano e con il Vescovo del nostro settore, don Gianpiero, alle testimonianze dei catechisti e degli altri collaboratori parrocchiali, alle scarse, ma alcune delle quali particolarmente segnanti, chiacchierate con qualche genitore… e, forse l’elemento che OGGI mi si imprime più evidente di ogni altro è il seguente: Sant’Elena vive il proprio essere Famiglia che si esprime, si rinnova e si consolida permanente nell’appuntamento della DOMENICA! Mi sembra davvero di poter dire che parlare di Comunione fraterna, di Relazione con Dio, di Annuncio del Vangelo e Crescita nella Fede, sia tutto particolarmente veicolato dalla nostra Domenica: la Domenica di Sant’Elena! È imprescindibile dalla Domenica, allora, ripartire per una nuova tappa della vita di tutti noi…

Alla luce di quanto detto finora, è abbastanza evidente che coloro che hanno particolarmente risentito della mancanza dell’esperienza domenicale siano soprattutto le nostre sorelle e i nostri fratelli più giovani che attraverso la Vita Comunitaria stanno scoprendo il significato dei Tesori più grandi dei figli di Dio: I SACRAMENTI! Anche sul valore di questi Doni della Grazia divina, il tempo di crisi in cui ci siamo trovati deve diventare occasione di riflessione per una rinnovata comprensione e celebrazione di essi…

Per quanto riguarda la celebrazione della prima Comunione, bisogna riconoscere che venga troppo spesso considerata la conclusione di un percorso (e, se ciò fosse, il percorso va vissuto, partecipato, verificato), ma, in realtà è, proprio al contrario, l’INIZIO DI UNA RELAZIONE più profonda e feconda con il Signore Gesù e, attraverso di Lui, con la Trinità e con i fratelli, “l’inizio” e quindi le famiglie insieme alla Parrocchia devono poter offrire la certezza di proseguire il cammino, “di una relazione” questo significa frequentazione, conoscenza, senso di appartenenza reciproca, sarebbe, perciò profondamente ingiusto verso i nostri ragazzi, tradirli, ingannarli, circa il significato autentico di ciò che il Signore ha preparato per loro: questo avverrebbe se li trascinassimo frettolosamente in un evento al quale risulterebbero complessivamente estranei! Inizialmente la scarsa partecipazione (quasi nulla, nelle settimane senza l’incontro nei gruppi), per poco interesse o eccessivi impegni, all’Appuntamento della Comunità, poi l’obbligo a restare a casa, poi, forse la prudenza nel non far frequentare ai ragazzi luoghi a rischio affollamento, hanno, di fatto, impedito ai nostri figli di poter fare quell’ESPERIENZA attraverso la quale vivere in Comunità la scoperta dei doni di Dio: DOBBIAMO OFFRIRE loro tale OPPORTUNITA’ e, per fare ciò DARE LORO più TEMPO per imparare a GUSTARE la Chiesa con i suoi Sacramenti. Sono queste le ragioni fondamentali della decisione presa insieme, catechisti e preti, di fissare il periodo delle Celebrazioni della prima Comunione alla fine del terzo anno (aprile/maggio – i giorni e gli orari li potremo concordare), anziché del secondo, del percorso all’interno della Comunità, di esperienza e annuncio del Mistero cristiano. In questo terzo anno, i nostri ragazzi potranno nuovamente essere parte di una Famiglia riunita TUTTE LE DOMENICHE intorno all’Altare della Parola e dell’Eucaristia e, così, accogliere più consapevolmente il DONO di Gesù in Persona.
I nostri figli, inseriti nel percorso di iniziazione dall’ottobre 2019, anche essi seguiranno una simile cadenza temporale: potranno accostarsi all’Eucaristia nella Pasqua 2022, fermo restando PER TUTTI, che, l’ITINERARIO CATECHETICO della Parrocchia durerà comunque CINQUE ANNI, a conclusione dei quali potranno anche ricevere il Sigillo dello Spirito Santo.
Per quanto riguarda, invece, i ragazzi che, dopo cinque anni insieme, avrebbero ricevuto la CRESIMA a maggio, attenderemo di poter ricominciare le attività parrocchiali per fissare una nuova data (entro FEBBRAIO) vivendo, nel frattempo in maniera nuova, il cammino all’interno della famiglia parrocchiale nella prospettiva di poterne diventare progressivamente PROTAGONISTI.
Cari Genitori, consapevoli del terremoto (più o meno intenso) che questi orientamenti possono aver provocato in qualcuna delle vostre famiglie, vi assicuro che sono il frutto della nostra riflessione affinché, da questo tempo di crisi, possano raccogliersi, anche nei vostri figli, frutti abbondanti e sostanziosi, oltre l’idea che la pandemia abbia svuotato di ogni significato i Valori della Vita.

Per voi parroco, con voi cristiano, vi saluto insieme ai catechisti,

don Filippo